Nuovi Canti di Maria Alinda Brunamonti

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Nuovi Canti di Maria Alinda Brunamonti

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Descrizione

Bonacci Brunamonti Maria Alinda
Nuovi Canti di Maria Alinda Brunamonti nata Bonacci
Città di Castello, S. Lapi Tipografo Editore, 1887
Volume in percalina rossa coeva con autore e titolo dorati al piatto superiore sempre entro cornice a fiori anch’essa dorata, titolo e autore dorati anche al dorso. All’antiporta  ritratto inciso dell’autrice, al frontespizio dedica autografa con firma dell’autrice. In 16°grande(12,5 x 19); pagine 296. Ottima copia con minimi segni del tempo.

Maria Alinda Bonacci Brunamonti
Perugia 1841 – 1903
Figlia di un insegnante di retorica originario di Recanati. I genitori curarono personalmente la sua istruzione, di stampo rigorosamente classico. Esordì molto giovane come poetessa con canti di carattere religoso, dedicati a Pio IX. In seguito, trasferitasi con la famiglia a Recanati, scrisse i Canti Nazionali, di ispirazione risorgimentale e antipontificia. Nel 1860 le fu concesso di votare al plebiscito di conferma dell’annessione di Marche e Umbria al Piemonte. Fu l’unica donna ammessa a quella consultazione.
Si sposò con Pietro Brunamonti, docente di filosofia del diritto a Perugia, stabilendosi di nuovo nel capoluogo umbro. Le sue poesie successive furono molto influenzate dall’amicizia con Giacomo Zanella.
Fu colpita da un ictus nel 1898, e non riuscì più a scrivere fino alla morte. Alcune sue opere in prosa sono comparse postume. Amica dell’abate Stoppani, si dedicò anche alle scienze naturali sotto la sua guida, mettendo a punto un imponente erbario.
La sua opera poetica è stata definita irrimediabilmente provinciale , anche se riscosse un certo successo all’epoca, sopravvalutata dalla critica contemporanea, che non esitò ad accostarla a Leopardi.
Fu B. Croce che, pur esprimendo un giudizio sostanzialmente benevolo, ricondusse la poesia della B. ad un onesto dilettantismo. Giovò alla sua sopravvalutazione, probabilmente, la cultura della B., non comune nelle donne dell’epoca.