Testamento di Maestro Taddeo

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Testamento di Maestro Taddeo degli Alderotti

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Descrizione

Barduzzi Domenico
Testamento di Maestro Taddeo degli Alderotti pubblicato per cura del Dr. Domenico Barduzzi.

Pisa con i tipi del Cav. Francesco Mariotti
1891

Fascicolo in Folio (23,5 x 33); cartonato editoriale; pp.VII, 21. Elegante brossura riproducente frontespizio con cornice a festoni e titolo in rosso e nero. Ottima copia di questo raro fascicolo sulla storia della medicina. ALDEROTTI, Taddeo (Thaddaeus Florentinus). – Medico, nacque a Firenze nel 1223 da povera famiglia, ed iniziò solo molto tardi gli studi di medicina. I suoi successi, anche nel campo pratico, furono però assai rapidi. Visse quasi sempre a Bologna, dove insegnò medicina dal 1260 circa e di cui divenne cittadino nel 1289. Fu tra i primi ad illustrare con ampi commenti Ippocrate e Galeno e a tradurre l’Etica di Aristotele. Dante lo chiama i ippocratista s e lo cita come uno dei più illustri maestri di medicina del suo tempo (Par., XII, v. 83). Ebbe inizio per opera sua una scuola medica che segna la rinascenza della medicina antica nello Studio bolognese e che si protrasse fino alla seconda metà del XV secolo: caratteristica di questa scuola è l’applicazione del metodo scolastico alle questioni mediche. I Consilia dell’A., che contengono il risultato delle sue osservazioni su molti casi cimici, rappresentano una nuova forma di letteratura medica e testimoniano l’orientamento neo-ippocratico del suo insegnamento, che è lontano dal comune indirizzo diagnostico dei medici del suo tempo. L’A. fu tenuto in gran stima dai Bolognesi, che gli concedettero ampli privilegi; per la sua fama fu chiamato anche al capezzale di Onorio IV, durante l’ultima malattia del papa.
Morì nel 1295 circa e fu sepolto a Bologna nella chiesa dei frati minori.Fra le sue opere, i Consilia,che comprendono 156 consulti medici, furono editi da G. M. Nardi nel 1937 sul raffronto dei 3 codici a noi pervenuti (cod. Vat. Lat. 2418; Malat. D. XXIV. 3.; cod. 1418 della Biblioteca umversitaria di Bologna); i suoi In Claudii Galetti ar:em parvam commentarii furono pubblicati a Napoli nel 1522; e le Expositiones in arduum aphorismorum Hippocratis volumen, in divinum Hipp. pronosticorum voi., in praeci. regiminis acutorum Hipp. opus, in subtilissimum loannitii Isagogarum libellum a Venezia nel 1527. Conosciamo anche molti altri suoi scritti, tra cui uno dei più antichi testi medici in volgare, Sulla conservazione della salute,composto per l’amico Corso Donati e dall’autore tradotto poi in latino (fu pubblicato a Bologna nel 1477).

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Peso 200 g