Alfabeto

Serie di segni, definiti lettere, che rappresentano i suoni fondamentali di un linguaggio articolato. All’inizio i segni avevano carattere puramente figurativo, e indicavano ciò che realmente rappresentavano (es. serpente = serpente). In seguito assunsero significati ideologici, rappresentando un’idea generale suggerita dal segno (es. serpente = nemico, pericolo).  A seguire, i segni cominciarono ad esprimere i suoni legati al modo in cui si pronunciava in determinata lingua il concetto rappresentato, per poi ridursi a rappresentare solamente una sillaba o una lettera.
Si attribuisce ai Fenici il merito di aver gettato le basi dell’a., anche se segni di valore fonetico erano già presenti nei geroglifici egizi. La praticità dell’a. ne garantì la rapida diffusione in tutto il Mediterraneo. I Greci lo adattarono rapidamente alle loro esigenze, diffondendolo velocemente anche in Italia, presso Etruschi, Osci, Umbri, Latini. L’alfabeto latino, inizialmente di 21 lettere, poi di 23, secondo alcune testimonianze era già usato intorno al VI secolo a. C.