Il Danubio domato

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Cesare Arici, 1809

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Descrizione

Arici Cesare
Il Danubio domato Ode di Cesare Arici
Brescia, per Nicolò Bettoni, 1809
Opuscolo in 8°(25 x 16);  pagine 15. Brossura editoriale muta all’ultima di copertina Nota dell’Editore che recita “30 Luglio 1809 Vede la luce in questo giorno sacro alla gioia de’Bresciani il poetico componimento che si presenta non senza venustà impresso per munifica disposizione di questo nostro benemerito Signor Commendatore Prefetto Giuseppe Tornielli , a cui l’Autore donò il manoscritto dettato da profonda ammirazione pel Vincitore e Pacificatore delle Nazioni NAPOLEONE IL GRANDE Augusto nostro Sovrano”.
Arici, Cesare. – Poeta (Brescia 1782-ivi 1836); dapprima attuario criminale nella Corte civile di Brescia, poi (1809) prof. di eloquenza nel liceo di Brescia e membro dell’Ateneo bresciano, si rivelò nel 1805 con un poema didascalico: La coltivazione degli ulivi (altri poemi suoi dello stesso genere sono: Il corallo, 1810; La pastorizia, 1814; L’origine delle fonti, 1833). Lodato dal Giordani, dal Monti e dal Foscolo, fu ritenuto convinto avversario dei romantici, ma non si sottrasse all’influsso della poesia manzoniana (nel 1828 pubblicò Inni sacri). Nel 1815 aveva composto Inni di Bacchilide, fingendo di tradurli da un originale greco, e un macchinoso poema epico, Gerusalemme distrutta (di cui pubblicò solo sei canti, 1819). Ottima copia con minimi segni del tempo.